Ben & Howard by Pietro Gandolfi

Ben & Howard by Pietro Gandolfi

autore:Pietro Gandolfi [Gandolfi, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror
ISBN: 9788898361632
editore: Dunwich Edizioni
pubblicato: 2015-05-03T22:00:00+00:00


15

«Ehi, bastardello, devo chiederti una cosa.» Il leader della banda esordì così, rivolgendosi a Ben dopo intere ore passate a ignorarlo.

Era notte e faceva fresco in casa: da quelle parti l’autunno arrivava presto e l’inverno prendeva il suo posto senza fornire prima alcun segnale. Il ragazzino avrebbe voluto infilarsi qualcosa di più adatto, ma la solita, ottusa paura gli impediva di mettere in atto un’azione tanto semplice. Immaginò che la sorella soffrisse quella temperatura molto più di lui e se ne dispiacque.

L’uomo sfregiato, provenendo dal salotto, si accovacciò di fronte a lui. «Durante la vostra assenza, tua e della tua famiglia, intendo», spiegò, «abbiamo esplorato la casa in lungo e in largo. La conosciamo bene, è per questa ragione che ci piace tanto e abbiamo deciso di rimanere qui il più a lungo possibile. Conosciamo a menadito il piano terra e il primo piano, ogni maledetta stanza, compresa la soffitta. Eppure la porta che conduce in cantina è chiusa a chiave. Immagino sia per impedire a voi ragazzi di scendere e farvi male, ma sono curioso di dare un’occhiata. Adoro rovistare in mezzo alla roba vecchia… sai, giocattoli, riviste di qualche anno fa, soprammobili ritenuti troppo brutti per essere sistemati in salotto.»

La paura di Ben si acuì. Non era pronto a quello, convinto che una prospettiva del genere non si sarebbe presentata, sperandolo con tutte le sue energie. «N-non c’è niente laggiù», disse, con la voce che gli tremava.

«Coraggio, voglio solo divertirmi un po’. Sono certo che troverò qualcosa di interessante.»

Ben tentò ancora di dissuaderlo. «Ti assicuro…»

L’uomo lo guardò con severità, stavolta. «Non so se l’hai capito, moccioso, ma la mia non è una richiesta. Dove cazzo sono le chiavi?»

Il bambino lo osservò con occhi lucidi. «Io… non lo so…»

«Questo non cambia niente, lo capisci? Mi dispiaceva buttare giù la porta, tutto qua. È una bella casa e io odio il disordine. Finché ci rimarremo mi piacerebbe mantenerla come è. Sei testardo, ma vediamo se riesco a convincerti con altre argomentazioni.» L’uomo si alzò e andò fino al punto in cui si trovava Erika.

No. Ben non voleva che le cose finissero così.

Lui la prese e la sollevò da terra, mettendola più o meno seduta: sua sorella appariva come un fantoccio nelle sue mani, non possedeva più alcuna volontà, la sua espressione era vuota.

«Diciamo che in questo momento la vita della puttanella vale quanto una miserabile chiave», spiegò il leader. «Basta che tu mi dica dove si trova e non le farò alcun male. Potrei arrivare a giurarti che non la toccherò più con un dito.»

Ben udì sopraggiungere una risatina soffocata dalle sue spalle: dietro di lui vide la sorella del bastardo.

«Non lo so, te l’ho già detto», tentò ancora, ma gli fu chiaro fin da subito che non sarebbe servito a molto.

Da dietro la schiena il leader estrasse il coltello e, senza aggiungere una sola parola, afferrò il seno destro della ragazza e le tagliò di netto il capezzolo.

Erika urlò, risvegliandosi dal suo stato nel peggiore dei modi, e la ferita cominciò a sanguinare.



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